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oppositori massimamente il Tommaseo, che piú degli altri si è tenuto nei limiti dell’arte storica: ed ormai egli è inutile, dirá Liberatore, di voler sapere chi è questo veltro, e sia pur nessuno, come afferma Gabriele; ma, poiché avete voi parlato di Uguccione, si vegga chi era costui, senza voler piú sapere se egli fu il veltro; e, dalle medesime accuse intentate da voi contro di esso ne nascerá tanta luce in suo favore, che ben lo avrete, contro la voglia vostra, fatto degno di essere il veltro, ancorché Dante non avesse pensato a lui. Ecco il disegno dell’articolo. E poi si diranno altri argomenti per la lettera di frate Ilario.

... Si è superato l’affare di mio fratello: egli rimane a Napoli col grado e cogli onori di consigliere di cassazione, ma è destinato giudice della gran corte d’appello, col soldo solamente di questa nuova sua carica. In tal modo, egli perde quaranta scudi al mese di soldi, ma è contento perché rimane in Napoli e noi siamo contenti. Ed è poi una specie di transazione, col ministro, che non poteva, in veritá, dar l’esempio di una traslocazione, chiesta con animo deliberato di ottenerla ed anche al patto di dare la demissione. Per le cose poi dette da lui a mio fratello, si comprende che, fra qualche tempo, anche l’affare dei soldi potrá superarsi. Mio fratello succede a Niccolini, che voi conoscete, il quale ha ricevuto l’antica sua carica di avvocato generale di cassazione, dopo essersi assoggettato a passare per la carica minore di giudice d’appello, nella quale lo hanno lasciato per soli sei mesi. ... È giá vicino a terminar l’anno della mia partenza da Roma, ed io non ancor posso tornare! Ma voi ben comprendete quanto sia pericoloso, in questi momenti abbandonare mia madre, innanzi che le pubbliche faccende non si siano meglio chiarite: voi siete madre anche voi, mia buon’arnica. Certamente fu improvvisa la partenza di Mr. Ostini. L’abate Bonelli ben potrebbe ricordargli ch’egli vi ha promessa piú volte una visita, per mezzo mio: voi certamente non potrete fargliela che in sagristia. E, quando il vedete, salutatelo, ed ei vi parlerá del canonico Macri di cui mi chiedeste giá da tempo indietro.