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Non è giá che l’uomo non la dimentichi assai di leggieri, ed 10 non dico di esser sopra della natura dell’uomo: pur egli deve sapere che sará punito se la dimentica. Fino a questo giorno io reputo di aver forze abbastanza per conoscere quanto sia crudele siffatta punizione. Gli studi e l’amicizia: ecco ciò che conviene agli anni della maturitá: qui non invecchia il cuore daddovero; qui egli ritrova e conforto ed ozio con dignitá. La mia vita, io spero, non sará per l’avvenire divisa che da queste amabili cure: tutto il resto degli umani pensieri mi sembra oramai troppo lungi da me, né vivono essi che nella memoria. Dello scopo degli studi vi parlai altra volta: fuggire 11 supplizio della noia, occupando la mente; contentare sé medesmo e pochi amici: questo mi sembra dover essere il fine. Conseguito un tal fine, se dai nostri studi avrá l’uomo ritratto utilitá ovvero diletto, e se voi ne avrete fama, tanto meglio: questa sará buona ed invidiabile fama, né può ella sperarsi che solo dalle accennate disposizioni dell’animo. Senza tali disposizioni, le lettere non sono che mezzi o di servilitá o di bottega: or pensate voi qual bella gloria sia questa! Se dunque vivo cosi come vi ho detto, gli studi saranno la piú gran parte del mio riposo. È vero che qualche tristezza di spirito viene a corrompere talora questo riposo; ma non tutti i mesi rassomigliano a quello di febbraio scorso quando io era in Roma e quando gustai alcuna delle ore piú fauste che io avessi giammai nella mia vita. Ed oh! se potessi risospingerlo indietro quel mese fuggitivo cotanto! Ma verrá il suo compagno, io lo spero; intanto assiduamente io lavoro alle istorie: voi sarete depositaria del primo volume fino a che non potrá pubblicarsi. Ma il lavoro è vasto, e si richiede assai di coraggio. Quanta fiducia mi verrebbe da voi e dai vostri consigli! Voi mi parlate di alcune discussioni riguardo allo stile, tenute in vostra presenza: or quali furono esse? Noi ragionavamo sovente di tale materia; né io posso indovinare di quale fra quelle discussioni voi mi fate motto.

Ben mi è stato dispiacevole l’ascoltare le notizie della vostra bambina: ma ora godo moltissimo nel sapere ch’ella è guarita,