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DAL CARTEGGIO

con Margherita Fabbri d’Altemps

(1826-1844)

I

Amica pregiatissima, Egli è un bel giorno per me quando io ricevo le vostre lettere: ma una visita che dovei fare ieri l’altro (giovedí) fuori di Napoli mi fece giungere tardi la gentilissima vostra del 3 e mi vietò il potervi rispondere nel giorno stesso. Vi domando dunque perdono: ma per l’avvenire sia fermo tra noi di concederci a vicenda taluni spazi a rispondere i quali non oltrepassino il corriere prossimo a quello che a ciascuno di noi ha recata la lettera. Mille ragioni possono impedire che si risponda nel giorno medesimo, e specialmente in Roma ove pochissime ore si danno per tale uopo: e però egli è utile il preveder queste ragioni, per non soffrire il dolore della mancanza delle lettere al primo corriere. Cosi piú certi saremo che procederá ordinatamente quella che voi gentilmente chiamate la nostra conversazione: da questa io aspetto non leggiero conforto nell’attuale mia situazione. Il proponimento mio di veder pochissimi amici e di quelli che non si perdono con la fortuna, mi diviene tanto piú caro, quanto piú l’approvate: i vostri consigli sento che mi danno forza e sollievo. Nulla di Liberatore, nulla di Pepe, nulla di Poerio, nulla di Imbriani: ecco i compagni prossimi di sventura: ecco quelli senza il rimpatriare dei quali né debbo né posso punto essere lieto.