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si erano quelle cose generali, usate dirsi dai papi che non volevano essere, o che volendo, facevano le viste di non volere: parlavano dell’umiltá loro, della puritá loro, della insufficienza loro. Dopo P817 Valentino papa fu consacrato senza l’assenso imperiale: di che si veggano gli scrittori ecclesiastici che pongono-sotto l’anno 844 la necessitá del consenso imperiale per la elezione dei papi: e ciò per volere e privilegio di papa Sergio, perché; papi non appena s’infermavano, appressandosi a morte, venivano abbandonati da tutti, e messi a ruba, e tutti correvano con fiero tumulto all’elezione del nuovo papa. Invano poi, dice il Muratori, che la ludoviciana non concorda con la donazione di Ludovico pio presso il Dandolo: poiché il Dandolo non trascrive il documento, e narra solo quali furono i paesi confermati a Pasquale I, nel quale novero di paesi non contradice punto alla ludoviciana, come ho dimostrato in altra mia lettera. Le quali cose voglio aver detto per conchiuderne che si vuol essere un poco piú schivi a condannare antichi documenti, perché contengono alcuna cosa, non impossibile in sé stessa, ma tale che noi per mancanza di notizie non possiamo comprendere: dichiarando io di nuovo che a me nulla importa della ludoviciana. Pure da questa, vera o falsa, il Barretti trasse la geografia italiana dell’VIII e del IX secolo! Addio: vi abbraccio, il vostro amico e compare Carlo Troya. Napoli, 28 novembre 1827.