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II. Esarcato e Pentapoli. — Qui le intestazioni sono tutte del papa in primo luogo, ed in secondo luogo di Carlomagno e dei suoi successori Carolini; e tutte provano la consovranitá da me indicata dianzi, conferita dal papa; ma il papa, come piú antico sovrano, e come colui che chiamava altri a parte della sovranitá, conserva sempre il primato. Ed ho raccolto centinaia di tali atti notariali e il piú antico è dell’808, pubblicato dal conte Carli; Actum in Sinigaglia da Tommaso duca di Sinigaglia.

Qualunque atto notariale si trovasse da qui innanzi, segnato prima Carlo e poscia il papa, sarebbe una leggiera eccezione ad una regola costante; sarebbe una sbadataggine del notaio o del copista. E ciò avviene, perché mai Pipino o Carlomagno, dopo la consegna del 756, ebbero ingerenza veruna nell’Esarcato e nella Pentapoli; contrade che ubbidivano ai greci, e per due soli anni state in mano dei longobardi passarono immediatamente in quella del papa. I notai adunque, avvezzi a notare il papa per 44 anni dal 756 all’800 non fecero che aggiungere all’antico sovrano il piú recente, ma in secondo luogo, nei loro atti. E qui si noti che tanto in Roma e nel ducato, quanto nella Pentapoli e nell’ Esarcato, non si trova giammai vestigio di alcun officio franco o longobardo: ma tutti erano offici romani in Roma e nel ducato, ciò che prova nuovamente l’essere loro di repubblica indipendente: e del pari tutti erano offici romani nell’Esarcato, come di consoli, di giudici dativi, ed anche di consiglieri del papa in Ravenna: ciò prova che il pontefice ordinò la Pentapoli e l’Esarcato alla stessa foggia di Roma, quantunque il governo fosse diverso nei due paesi. Quivi gli offici romani succederono ai greci. III. Poche cittá della Toscana longobarda donate verso il 787. — Qui le intestazioni anche indicano dominio sovrano; e quelle comuni al papa ed all’imperatore, dopo l’8oo, dimostrano la consovranitá. Ma l’imperatore precede sempre al papa nelle mie carte, come nei noti istromenti amiatini, ed in sei o sette istromenti farfensi fra quelli pubblicati dal Muratori: i quali farfensi sono tutti stipulati in Viterbo. Perché, direte voi, pre-