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sentir nostro in luogo del sentire barbarico) rispettate la cittadinanza e la legge romana. Inganni festivi, o piuttosto soavi anacronismi della nostra mente. Molte lagrime si sparsero per molti secoli dal vinto romano, innanzi ch’egli vincesse al tutto i barbari del medio-evo: le quali, spero ed anzi son certo, si renderanno piú e meglio visibili pe’ documenti del Codice. Almeno un grand’emolumento sará, che la questione longobarda tratterassi ornai, e n’era ben tempo, secondo i fatti, non secondo i desideri. Sto a vedere, se niuno piú dirá, dopo la lettura del Codice, d’esservi stato pubblico uso di legge romana prima di Liutprando nel regno longobardo.

Da indi in qua niun altro scampo rimane a coloro, i quali hanno quel pubblico uso per certo, se non di rimproverarmi d’aver omesso i documenti, acconci a dimostrarlo. Ed io sarò tenuto a chiunque potesse venirmeli additando: e tosto e’ si vedrebbero inseriti da me, con gran piacere, nell’appendice.