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dei primi popoli barbarici 135


novelle, che ancor sussistono in Isvezia. Nuove colonie di goti vennero nella Scandinavia da tutte le parti, e d’altri popoli, che fuggivano per l’arrivo degli unni; allora i piú destri o fortunati fra’ condottieri di tali sciami riformarono la religione di Zamolxi e di Deceneo, lasciando intatta la fede nell’immortalitá dell’anima umana, e promettendo a’ forti guerrieri una perpetua vita di sanguinosi combattimenti nella reggia d’Odino e di Thor; non so se nomi diversi dello stesso Zamolxi, o se appellazioni d’alquanti suoi attributi. Una simil ricomposizione di nomi erasi fatta quando Zamolxi affermò d’essere il dio Gebeleizi. Per queste promesse di si feroci gaudi s’accrebbe il valore de’ goti nella Scandinavia, e piú che non altrove le donne v’aspirarono agli onori ed a’ premi del virile coraggio: non favolose amazzoni, che sovente cantarono le proprie geste sulla cetra. La gloria di queste donne riempi gli annali del settentrione.

La passione de’ goti pel canto e per le musicali arti diè forse origine alle canzoni udite da Giornande sull’uscita di Berico dalla Scandinavia; giovando mirabilmente a’ daco-geti di farsi credere tornati dopo l’etá d’Ermanarico nel seno d’una penisola, che finsero essere stata in antichissimi tempi la loro culla. Nello stesso modo ad alcuni tra’ nostri scrittori piacque narrare, che i pelasgi non erano se non popoli partitisi altra volta d’Italia, i quali dopo lunghissima etá vi riapprodarono, in sembianza di forestieri.

10. Questi mutamenti e queste mescolanze con altri popoli accaddero fra’ daco-geti o goti sul Baltico e nella Scandinavia. Quelli, ch’eran divenuti cristiani, fortuneggiarono sul Danubio in varie guise. Patirono da’ zamolxiani piú d’una persecuzione per la loro fede; molti sparsero il proprio sangue per essa; ma la rinomanza di questi mártiri propagossi nell orbe cattolico, e la fama così delle lor vergini come de’ monasteri edificati a rinchiuderle risuonò in Europa ed in Asia. Ricevettero la liturgia delle chiese orientali, e l’ebber si cara, che anche oggidi ne dura un simulacro in Toledo, recatavi da’ visigoti. Con questi fervori trascorsero i primi giorni de’goti cattolici; ben presto