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di questi, e dell’opera salutare del cristianesimo, andarono cessando in gran parte le antiche leggi della disumana servitú presso i romani, Costantino, detto il grande al pari d’Ermanarico degli Amali, fecondò e protesse l’istituzioni del colonato; e’ vietò gli scellerati circhi a’ gladiatori; scorgendo poscia qual furia di barbari allagasse i paesi di lá dal Danubio, giudicò non potersi Roma difender meglio, che col rafforzare contro l’impeto barbarico il Bosforo di Tracia. Egli perciò trasferí le imperiali tende fra le mura di Bizanzio, e piantovvi la nuova Roma, che sol dall’antica trasse tutt’i diritti e tutti gli onori. L’allontanamento dell’imperatore dalle rive del Tevere fe’credere alle seguenti etá, ch’egli avesse ceduto ad ogni ragione dell’imperio su Roma; di qui la favola della sua donazione. Questa favola conteneva una gran parte di vero, accennando ad una potestá novella, tutta intellettuale, che in Roma sorgea fin d’allora, ma che non appariva pur anco agli occhi delle genti.

Costantino il grande non ignorò quali avanzamenti avesse avuto la possanza de’ goti oltre il Danubio. Egli fu il primo, che ricevuto gli avesse nel numero de’ federati dell’imperio: ma le principali conquiste de’ goti seguirono, per quanto sembra, dopo la sua morte. Immensa turba di popoli fu vinta da Ermanarico degli Amali, dal Tanai e dalla Palude Meotide fino al Mar Baltico. Gli eruli obbedirono ad esso e gl’infiniti stuoli delle slaviche stirpi, spartite nelle nazioni precipue degli sclavini, degli anti e de’ venedi. La getica bandiera della famiglia di Gapto e d’Amalo sventolò su tutta l’Europa orientale. I goti zamolxiani, or amici ed or nemici de’ sarmati, si sospinsero spezialmente nell’odierna Danimarca, ossia nel paese de’ dani, che ricevette il nome di Dacia, ed il serbò per molti secoli e molti. Ma non tardarono gli unni a spezzare il gotico regno d’Ermanarico; mancato il quale, i goti dalla Dania o Dacia passarono in Isvezia, di cui un angolo s’ebbe parimente la denominazione di Dacia. I goti si dilatarono in tutta la Scandinavia, e fondaronvi, ad imitazione di quelle in cui sceveravasi la lor nazione sul Danubio, un’Ostrogozia ed una Vestrogozia