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un secolo prima che nascesse l’Holbein1; deperita poscia o rinnovata con una infinità di cambiamenti e di stili diversi, da non poterne ravvisare la sua primitiva originalità2.

II. Che l’Holbein, genio pieno d’imaginazione, aveva eseguito una Danza della Morte, la quale, artisticamente da altri incisa in legno e pubblicata per la prima volta nel 1530, gli procacciò la generale ammirazione3.

III. Che l’Holbein nel 1529 e nel 1538 si trovava a Basilea4; ed è sicuro venisse eccitato a fornire un progetto per riparare quell’opera universalmente creduta dipinta ad olio5, giacchè andava sfasciandosi coll’umidità e colle intemperie.

A corollario dell’esposto soggiungerò come le miniature del summentovato mio Codice, atteso le molte varianti che vi si riscontrano, vennero dall’Holbein condotte a tempera, onde avessero a servir di modello per la ripristinazione appunto di quella grandiosa e singolare opera che per intiero distrutta nel 1805, sarebbe oggidì dai Basilesi desideratissima come il maggior monumento di storia nazionale.

È da ritenersi che l’Holbein eseguendo queste quaranta miniature, non omettesse di aggiungervi tutti quegli accessorj che in consonanza ai luoghi, ai costumi del suo paese ed alle vicende della sua età, viemeglio improntassero lo spirito delle umane vicissitudini

  1. Mattheum Mérian — Todten Tanz. Franckfurt, 1649 in 4.°, prima edizione completa.
  2. H. F. Massmann — Atlas zu dem Werche: Die Baseler Todtentänze. Leipzig, 1847, in 4.°
  3. Gli intagli di questa prima edizione vennero più volte replicati in legno, in rame, in piombo, ed anche ai giorni nostri in vario modo illustrali a Londra, a Monaco ed a Lipsia.
  4. E. H. Langlois — Essai sur les Danses des Morts. Ouvrage publié par André Pottier. Vol. 2. Rouen 1852, in 8.°
  5. Mattheum Mérian — Vedi l’opera sopracitata.