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be chiesto perdono, e che Enrico sarebbe stato pronto, più degli altri, per viltà, a dirle tutto. Niccolò sentiva per lei un affetto che durante qualche attimo rasentava l’adorazione. Ella li credeva indignati, e pieni d’ira. E se, invece, avesse detto una mezza parola, tutti e tre non avrebbero più osato di apparirle dinanzi. Ma ella, a pena si fu un poco rimessa bisbigliò:
— Non dovete badare a me!
Enrico rispose:
— Non voglio sapere altro: mi basta.
Niccolò aggiunse:
— Un’altra volta sarai più prudente.
Giulio non le disse nulla, perchè si vergognava.
Allora, ella, piena di gioia quasi delirante, andò in cucina a dire alle nipoti che potevano portare la minestra.
Durante il pranzo, incitava gli altri a ridere e a essere allegri; sentendo una felicità non provata mai. Le pareva perfino troppo; e di essersi ubriacata, benchè non avesse bevuto più del solito.