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libro secondo 265


solamente disconvengono a noi, ma disconvengono ancora alle donne che dell’onestá propria hanno qualche cura, come voglio io che la nostra abbia continuamente e da lei mai non si parta E perché mi potreste pur dire, che sono alcuni sí fatti odori, che conferiscono alla salute assai, e però si deono porre addosso, io vi rispondo, che se per riavere la salute questo si fa e non per vanagloria e per piacere, ognuno è iscusato, pure ch’egli non trapassi la linea della mediocritá, condimento di tutte le cose. — Fermatosi poi alquanto il signor Pietro, seguí poi con questa esclamazione: — Oh! chi potrebbe a bastanza, e quanto si dovria, mai biasimare quello ch’io ora biasmo, e biasmerò quanto si stenderá la mia vita? Chi di sano intelletto (e questo sia una aggiunta alle cose antedette) loderebbe uno o una che sia vaga di tai cose, le quali sendo in esso lei, altri ne venisse ad avere qualche piacere, ed essa ne rimanesse digiuna e senza? Veramente qualunque donna o uomo ha seco gli odori e l’acque ch’io sprezzo, egli è a simile condizione, perché, ritrovandosi quelli e questi in lui, esso, che non sente nulla di quella soave ôra, non gode nulla, ma solamente gli altri di fuori, e a pieno poi, s’aviene ch’ella sia perfetta in boniade; la quale si conosce, qualora essa ha potere di volgere ed invitare a sè le persone, ancora che ad altro sieno intente e rivolte con l’animo. Ma io mi voglio spedire oggimai; e da che hanno inteso le Signorie Vostre come disdirebbono gli odori e l’acque odorate alla singolarissima donna nostra, e chente sarebbe questo errore, ora non mi piace di tacere che, essendo sí fatte cose per natura dilettevoli e dolci, non si dee cosí l’odorare quelle, come recarle addosso, interdire e vietare a niuno. Vi si seguirá adunque il parere del buono Agostino, il quale, degli attrattivi odori parlando, dice: «Di questi io non mi curo: quando mi sono lontani, io non li vo a cercare, e, quando mi sono vicini, io non gli rifiuto, essendo mai sempre apparecchiato di mancar di loro e vivere senza essi la vita mia». — Cosí conchiuso dal signor Pietro, e buona pezza quasi trapassata di tempo senza altro dire, l’eccellente dottore ruppe il silenzio. E, come veggiamo talora far la peregrina gru, che camina un