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obligato a riconoscere la liberalitá vostra maggiore di quella d’Alessandro, il quale, se bene donava largamente, non però dava che le cose di fortuna, e voi oggi ci farete dono di tesori piú preziosi e piú stabili.

Leonora. Ancorché la cosa sia differente, dirò pure ch’ei dava del suo, ed io sarò larga deH’altrui. Ma, accioché io sia compiuta donatrice del non mio, voglio, come reina vostra, poter comandarvi che, dove nel continuato mio ragionare non verrò a pieno a sodisfarvi, abbiate ad interrompermi ed a chiedermi la chiarezza de’ dubbi. Percioché cosí feci anch’io al signor Caro, oltre che certissima sono ch’io cosí felicemente non sono per ispiegarvi cosa come a me fece egli, il quale ogni altro, e nel ragionare e nello scrivere, di gran lunga si lascia adietro. Cosi, per essere novella nel regno, mi sarete adiutori, consiglieri e guide. E, sopra tutti, questo aspetto da voi, signor Bernardo, e so che, come amorevolissimo e saggio, non mi negarete con grandissima ragione quello ch’io con poca prudenzia non ho saputo disdire a voi.

Capello. Per apprender meglio la sustanzia delle cose, nobilissima signora, non sará alcuno di noi, e tra gli altri il signor Anton Galeazzo, il conte Annibaie ed il virtuosissimo e prontissimo signor Arena, che non vi tolga talora la fatica del ragionare, cercando di meglio intendere le cose misteriose che aspettiamo; perché certissimi siamo di non poterle cosí prestamente capire, come il divino vostro spirito ce le proporrá.

Leonora. Lasciamo pur questo, perché io, mettendo ogni mia speranza in quel sommo bello e buono, fonte ed origine d’ogni bellezza e d’ogni bontá, s’io saprò entrare ed uscire di cosí profondo ragionamento, a lui averemo a render grazie. Ma ditemi: ancora che proposto abbiamo di farci scala di questa beltá terrena, la quale, come cantò il buon testor degli amorosi detti:

d’una in altra sembianza

potea levarsi a l’alta cagion prima;

parvi meglio che senz’altro, ríducendoci a Dio, datore del tutto, vegniamo a fare scendere il bello in terra, e dal cielo pigliamo il nostro principio?