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le ricerca, di sé sono larghe, e non una giovane, la quale, ai dolci prieghi d’un amante commossa e dai suoi martiri pietosa divenuta, del suo fedel servire finalmente degno premio gli dona: anzi questa tale, piena di gentilezza, di cortesia e d’umanitá da tutti i nobili spiriti fía giudicata. Si che procedi copertamente, e rimorso non te ne venga alcuno, ché in cosa fatta per amore non può cader né biasimo né peccato.

Maddalena. Voi mi risuscitate con queste parole.

Coppina. In quegli atti vorrò che tu usi parole piene di dolcezza e di soavitá, mostrando in ogni cosa grazia ed amore; e terrai altre maniere ch’io ti dirò.

Maddalena. Che parole dirò io?

Coppina. — Amor mio dolce, anima mia, caro tesoro, speranza del mio cuore; non sete voi il mio bene? O luce chiara delle tenebre mie! solo conforto al mio amoroso affanno; — ed altre simili parole.

Maddalena. Che diremo noi, se la signora si svegliasse o altro di casa? O, se ’l di ve lo cogliesse, dove lo nasconderemo noi?

Coppina. Adopreremo sonniferi ed attre cose per non li lasciare svegliare, e faremo si che il di non ve lo corrá; e, se pur ve lo cogliesse o altro caso tale occorresse, Amore ci dará avedimento a provedergli. Per questi rispetti io non voglio che tu gli facci copia di te troppo spesso, e per altre cagioni.

Maddalena. Voi mi diceste pur dianzi che vi doleva non poter tornare adietro il tempo passato, ché piú copia di voi fareste al vostro amante che allora non facevate: perché ora a me dite l’opposito?

Coppina. Altro sono le parole, altro gli effetti, lo farei come io farei : poi i termini non sono pari. Il mio era di etá matura, dove presupponiamo il tuo avere ad esser giovane; ed io t’ho giá detto con quanto ingegno bisogna governarsi con questi giovanetti. Senza che il caso mio non era cosí pericoloso, per averci io maggior comoditá che tu non hai.

Maddalena. Che cagioni sono quell’altre?

Coppina. Perché, si come noi desideriamo con piú ardore le cose che ci sono vietate, cosí la soverchia abondanza di quelle