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manca; e questo non come vizio, ma, quasi che a caso lo facci, con destro modo, di mostrargli t’ingegnerai. Egli, fatto per ciò piú ardito, avendo il medesimo avertimento da una volta in su, non si lascierá piú a ciò fare stringere, ma, da se stesso quello facendo ed altro ancora, piú desiosamente nel tuo amore si accenderá; e tu ne trarrai quel piacere che si sa per chi l’ha provato, come ho fatto io.

Maddalena. Queste cose bolle io a fare il giorno o la notte?

Coppina. Qualunque volta ti sará comodo. È ben vero che la notte è piú atta, si per essere agli amanti ombra della vergogna, madre dell’ardimento e fugatrice del timore, si per non si potere cosí ben vedere ogni cosa al buio come al chiaro. Potrai ancora, danzando seco, lasciarti cadere un guanto o il fazzoletto o simil cosa. Egli tosto si chinerá per porgerloti, e tu similmente allora ti chinerai, ed in tale atto ti potrá per aventura venir fatto che il suo viso col tuo toccherai; e, s’egli a sorte non si chinerá, o per non se ne avedere o per altro che ne sia cagione, tu, chinandoti, dágli comoditá di vedere le poppe, volgendoti in quel caso verso il lume e lasciandoti cadere il guanto in loco chiaro e dirimpetto a lui.

Maddalena. Del ragionare come farò io?

Coppina. Io non te ne so dare certa definizione, se non come delle lettere, cioè che tu usi nel rispondergli dolci parole e graziose; tanto piú che non è usanza in questa cittá che si ragioni in ballo con le giovani da marito, e poco con l’altre donne, se non sono persone famigliari. È ben vero ch’egli vi potrebbe venir in maschera, come sarebbe questo carnovale, nel qual modo agli uomini è piú lecito il ragionare, ma a te è molto meno lecito il rispondergli. Tuttavia, danzando teco a questa foggia e interrogandoti, tu gli potrai rispondere; e, quando per ciò dalla signora ne venissi ripresa, non ti mancherá il dire di averlo conosciuto per lo tale tuo parente, ed io confermerò sempre le parole tue; e, quando pure ella risapesse che egli fusse stato un altro, ti potrai scusare sulla credenza, componendo da te parole diverse da quelle ch’egli t’avrá dette, per colorar la cosa. Io voglio però che ti guardi in ogni cosa, come giá t’ho detto,