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Coppina. Tornagli un’altra volta, e un’altra volta fa’ il medesimo, indi un’altra e un’altra. Impossibile sará che, in tante volte ed in tanti uomini che per qui passano, finalmente non te ne piaccia alcuno.

Maddalena. Cosi farò.

Coppina. Avertisci però, figlia, di fare elezzione a tutto tuo potere d’un tuo pari, cosí nel sangue come nella etá. Né sarebbe male quando tu amassi uno, il quale fusse di piú bassa condizione che la tua, purché d’altre buone qualitá fusse ornato.

Maddalena. Non sarebbe il meglio se d’un piú nobile di me m’innamorassi?

Coppina. No, ché l’uomo piú di te nobile, della sua nobiltá insuperbendo, quasi che ad amarlo ogni donna per quella sia obligata, fa del tuo amore poco conto; dove un men nobile, conoscendo non la nobiltá sua né altro che amore esser di ciò cagione, di conservarsi in grazia di cosí nobil donna ognora si sforza e con tutto il cuore ti riverisce ed ama. Sonovi delle altre ragioni, ma io ti dirò sol questa: che minor sospetto s’ha d’un men nobile, vedendol passar per la contrada, usare dove tu se’ e guardarti, che d’un tuo pari o d’un maggiore non farebbono; non essendo in considerazion del vulgo che uno a te disuguale debba esser cosí ardito, che si ponga ad amarti ed a mettere in tale amore speranza. Il che in un tuo pari o maggiore, per ogni minimo attuzzo, si sospetterebbe: oltra questo, che piú importa, che tu non puoi mai guardare un nobile né far alcuno altro atto seco, che tu non sia da molti veduta, per la molta compagnia e di servitori e d’aderenti che menano seco costoro; e, come tu vai per bocca di queste ciurme, tu se’ sparsa. Vedi però ch’egli non sia vecchio né di vile condizione, acciò da tutte le parti l’animo s’acqueti e piú fermo sia il tuo amore, né in processo di tempo s’abbia da cangiare. Imperoché questi cosí vili non hanno in sé né grazia né gentilezza alcuna, come coloro che, vilmente nati e nodriti, sempre a cose vili e plebee hanno vólto l’animo ed a cose onorate e di valore non intendono. Si che tu puoi pensare, quando tu ti trovassi in preda d’un tale, che animo sarebbe il tuo ! Dalla troppa disparitá poi del