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ed amare il Tasso per le sue virtú, e per essere stata amata da lui assai piú che straordinariamente; ma che mai non ne aveva avuto gelosia.

Varchi. Certo, messer Bernardo, per quanto lo ho conosciuto io, è cortese e virtuosa persona e merita ogni bene. F.d a me parrebbe bene assai, amando una cosa tanto rada, non le essere a sdegno: pensate quello mi parrebbe poi esser ben veduto ed accarezzato! Ma che volle fare messer Sprone, che è tanto cortese gentiluomo ed amorevole quanto dotto e giudicioso?

Benucci. Si pensava cosí: tanto bene voleva alla signora! E chi sa meglio di voi che può far la gelosia?

Varchi. Avetemi voi per si geloso?

Benucci. Io dico, perché voi ne faceste giá in Padova una lezzione. Ma ecco qua la Penelope che ne viene: sará meglio che indugiamo a fornire il restante ad una altra volta, e questi altri diranno la parte loro.

Varchi. Cosi si faccia.

Tullia. Si, ma che si ragioni di altro che de’ casi miei, se volete che possa prima ascoltarvi e poi ringraziarvi come vorrei e come sarebbe l’obligo mio. Ma in tutte quelle cose, dove avesse mancato il poco sapere e giudicio mio, supplisca la molta dottrina e cortesia di tutti voi.