Pagina:Trattati d'amore del Cinquecento, 1912 – BEIC 1945064.djvu/241

Tullia. Egli non è dubbio niuno che ogni cosa che si muove a qualche fine, conseguito cotal fine, cessa e non si muove piú; perché, mancata la cagione che lo moveva, la quale era il fine, manca necessariamente l’effetto, che era il moversi. Ora tutti quelli che amano di amor volgare e non disiderano altro che congiungersi corporalmente con la cosa amata, tosto che hanno ottenuto questo congiungimento, cessano dal moto, e non amano piú. Non è vero questo?

Varchi. Verissimo. Ma io domando: onde è che alcuni non solo lasciano lo amore, ma lo rivolgono in odio? Alcuni non solo non lo lasciano, ma lo accrescono?

Tullia. Concedetemi voi che, subito conseguito cotale atto e congiungimento carnale, cessi il moto e fornisca l’amore?

Varchi. Perché non volete voi che io vi conceda quello che è vero e che non si può negare in questa specie di amore? Il quale, essendo disiderio overo appetito carnale, è forza che, mancato cotale appetito mediante la copula e congiungimento del corpo, manchi subito lo amore. Ma perché si rivolge egli talvolta in odio, e talvolta cresce?

Tullia. Per rispondervi prima a questo ultimo, voi vi contradite: perché mi concedete che è necessario che in tutti manchi lo amore, conseguita la dilettazion carnale: poi mi domandate perché egli talvolta non solo non manca, ma cresce.

Varchi. Io non so chi cerca di aggravar l’un l’altro. Voi pigliate per cosa chiara quello che si disputa. Io vi concedo che l’amore manchi in tutti, perché è cosí : poi vi domando perché talvolta cresca, perché mi sciogliate il dubbio, veggendosi per esperienza che molti, ottenuto il disiderio loro, accrescono lo amore ed amano piú ferventemente che prima non facevano.

Tullia. Io vi ho inteso, e pensava che voi aveste inteso me. Dico che, conseguito il disiderio carnale, manca in tutti subito quella voglia ed appetito che gli tormentava e struggeva tanto, si per quella proposizione universale e verissima, che s’è detta tante volte, che ciascuna cosa che si muove a qualche fine, conseguito quel fine, non si muove piú; e si perché il sentimento del tatto e quello del gusto, ne’ quali consiste principalmente la