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Varchi. Poiché sono entrato in ballo, bisogna ballare. Tra tutti quelli che ho letti io, cosí antichi come moderni, che abbiano scritto di Amore in qualunque lingua, a me piace piú Filone che niuno, e piú mi pare avere apparato da lui ; percioché, al mio poco giudicio, egli ne favella non solo piú generalmente, ma con maggior veritá e, forse, dottrina.

Tullia. Avete voi letto Platone, ed il Convivio di messer Marsilio Ficino?

Varchi. Signora si, e mi paiono amendue miracolosi: ma Filone mi contenta piú, credo perché non intendo gli altri.

Tullia. Gran lode è questa!

Varchi. Si, se gli fosse data da uno che avesse giudicio da saperlo giudicare, e gli altri non fossero stati innanzi.

Tullia. Basta; io era anche io di cotesta opinione, ma intesi poi, da non so chi, che egli diceva alcune cose che non erano peripatetiche, e mi rimasi di leggerlo.

Varchi. Faceste un gran male. Anche in Platone sono delle cose che non sono peripatetiche. Poi, chi vuole giudicare un libro, dee guardare al piú ed al meglio. Ma lasciamo che ogniuno la intenda a suo modo, e concediamo agli altri quello vogliamo sia conceduto a noi, cioè di dire liberamente la opinion nostra; ché chi fa cosí non inganna niuno che non voglia essere ingannato, essendo in libertá di ciascuno o di non volerlo credere, intendendosene, o di domandarne uno altro, non se ne intendendo. Ed a chi pare di intendersene è come se fosse, quanto a lui; e sarebbe forse follia cavarlo di quello errore nel quale si compiace. Io dico che molti hanno scritto di Amore, e molto, e chi dottamente e chi leggiadramente, e chi l’uno e l’altro; ma io prepongo Filone a tutti, se bene in alcune cose, e massimamente quando entra nelle cose della fede giudaica, piú tosto lo scuso che approvo. Né favello in questo luogo di quelli che hanno favellato di Amore non come è, ma come lo hanno avuto o come lo vorrebbono essi, dipingendo non la natura eli lui, ma quella di se medesimi o delle donne loro. Ma di questo ragioneremo una altra volta, ché di Amore non si può mai dir tanto che non vi resti da dir molto piú; ed io, per me, non