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164 SOFOCLE 914-942

lo premèa che da morte ebbe origine,
che fu tra la fulgida spira
del Drago nutrito, in che guisa
potrebbe, oltre a quello ch’or mira,
vedere altro sole? Lo stermina,
lo incenera l’Idra terribile.
Del mostro dal livido crine
le saette infiammate ingannevoli
lo torturano a misero fine.

Strofe II
Pertanto, la misera improvvida,
vedendo improvvisa la grave rovina
su la casa piombar, per l’irrompere
di nozze novelle, o tapina,
comprender non seppe; e per l’esito
d’estraneo consiglio
funesto, ora bagna di lagrime
cocenti fittissime il ciglio.
E il Fato che avanza, ferale
destino palesa, di frode, di male.

Antistrofe II
Un fonte or proruppe di lagrime.
Ahimè, di che morbo l’opprime lo schianto!
Oh, non mai dai nemici sopra Ercole
un male provenne di pianto
si degno. O dell’asta belligera
sanguinëa punta,
con te, prigioniera, la vergine
dall’alta Ecalía quivi è giunta.
È chiaro che Cípride sola
gli eventi condusse; né disse parola.