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366-380 ANTIGONE 269

creonte
Ahimè, quanto sei d’ indole ciarliera!
custode
Ma non però di questa colpa reo.
creonte
E l’anima venduta hai per denaro.
custode
Ahimè!
370Tristo chi crede, e la credenza è falsa!
creonte
Su la credenza sin che vuoi sofistica;
ma se mostrar non mi sapete chi
fu della colpa reo, conoscerete
che il turpe lucro è artefice di doglia.
Rientra nella reggia.
custode
fra sé, allontanandosi.

375Faccio ogni voto che si scopra; ma
si scopra o no, ché questo la Fortuna
giudicherà, non sarà mai che tu
qui tornare mi veda. Ora che salvo,
contro ogni attesa, contro ogni speranza
380sono, ringrazio di gran cuore i Numi.