adrasto
Mi frastornò dei giovani la furia.
teseo
Piú seguisti l’ardir che la prudenza.
adrasto
Altri duci cosí perduti furono.
Ora, signor d’Atene, eroe fortissimo
sopra tutti gli Ellèni, or mi vergogno
di prosternarmi innanzi a te, di stringere,
canuto già, le tue ginocchia; e un tempo
fui fortunato: eppure, alla disgrazia
è necessario ch’io mi pieghi. Salva
i nostri morti, abbi pietà di me,
abbi pietà di queste madri, prive
dei loro figli, sovra cui la bianca
vecchiezza incombe solitaria, e ardiscono
spingere il piede sopra estranea terra,
movendo a stento le lor membra antiche,
non peregrine ai misteri di Dèmetra,
bensí le salme a seppellir di quelli
dalle cui mani giovani sepolcro
avere esse doveano. Ed è saggezza
che l’uom felice volga gli occhi al povero,
ed il povero al ricco, ove la brama
di ricchezza lo prenda: agli infelici
badi, chi mai sventura non provò.