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LE BACCANTI 29

Dunque, a lui mostrerò che Nume io sono,
ed a tutti i Tebani. E stabilite
qui tali cose, il piede volgerò
ad altra terra, a rivelarmi. E se
Tebe, salita in ira, le Baccanti
tenti dal monte discacciar con l’armi,
contro essa a pugna io guiderò le Mènadi.
Venni perciò, mortal parvenza assunsi,
e mutai la mia forma in forma umana.
Si volge verso l’interno della scena.
Or voi, che, abbandonato il propugnacolo
di Lidia, il Tmolo, o mie seguaci, o femmine
che della via compagne e dell’impresa
dalle barbare terre io meco addussi,
levate i frigi timpani, che insieme
Rea madre ed io trovammo, e, circondata
la reggia di Pentèo, forte vibrateli,
ché la città di Cadmo oda. Frattanto
del Citerone fra le gole io muovo,
e danze intreccerò con le Baccanti.
Esce.
Quasi súbito dalle due pàrodoi irrompe il Coro delle Baccanti.