Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) I.djvu/100


LE BACCANTI 31

i semicoro
Strofe
Oh felice, chi, ai Superi
diletto, assiste ai lor sacri misterii,
e il suo viver santifica
inebrïando l’anima nel tíaso,
pei monti, in estro bacchico,
rendendo puro sé nei riti mistici,
e della Madre Rea celebra l’orgie
solenni, ed alto in aria
il tirso squassa, e servo di Dïòniso
si fa, cinto il crin d’ellera!
Mènadi via, su via, correte. Mènadi,
riconducete voi Bromio Dïòniso,
Nume, e figlio di Nume, il Nume Bromio,
dai monti frigi all’ampie vie de l’Ellade.
ii semicoro
Antistrofe
Bromio, cui fra l’angoscia
fatal del parto, al guizzo della folgore,
anche immaturo, Sèmele
die’ a luce; e lei strusse la fiamma in cenere,
ed esalò lo spirito.
Ed in novello genitale talamo
Giove l’accolse, e nella propria scàpola
lo chiuse, ove con fibule
d’oro lo assicurava, per nasconderlo
ad Era; e il dí che vollero
le Parche, un Nume nacque, che di tauro
aveva corna; e si recinse d’aspidi