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342 ERODIADE.

E perchè quel pallor? perchè sue guance
Più non adorna il riso antico? Oh figlia!
Pria che a punirmi ti percuota Iddio,
Tutta immolarmi per te vo’!
Anna.                                                       Che parli?
Si, Erodiade, tu sei di quegli alteri
Spirti che memorasti. Oh benedetta!
Come la tua pupilla arde! la mano
Come mi stringi risoluta! Un lampo
Di grazia egli è: profittane con ratto,
Immutabile oprar!
Erodiade:                                        Partir vogl’io,
Tosto partir; ma pria m’oda il profeta,
Un patto mi conceda.


SCENA II.

ERODE e dette.


Erode.                                             Oh ciel! quai detti
Sento?
Erodiade.               Il profeta....
Erode.                                   A nuovi oltraggi esporti
Vorresti?
Erodiade.               Non li temo. — Olà! Giovanni
Mi si radduca. — O amato Erode, è forte,
Più di noi forte è Iddio: pugnar con esso
Indarno volli; egli m’ha vinta.
Erode.                                                  Oh! speri
A tua fuga il mio assenso?
Erodiade.                                                  È necessaria:
Vana saria tua resistenza: impulso
Sovruman mi sospinge. Io qui da tetra
Mestizia e da paure e da rimorsi —
Nol vedi tu? — mi struggo ed insanisco.
E se tu mia partenza or divietassi,
Cresceresti miei mali; e questa vita
Insopportabil troncherei col ferro.
Erode.A tal siam giunti?