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si convinse d’averla offesa e stava per andarsene. Ma in quel momento, Ghìsola s’avanzò da un uscio aperto. Scorgendolo, si arrestò subito; impallidì fino quasi a svenire; ma poi tornò a dietro, sorreggendosi con un gomito lungo il muro, come torna indietro un topo mezzo schiacciato dal colpo avuto.

Per non soccombere alla sensazione che Pietro aveva di perdere l’equilibrio, dopo essersi sentito afferrare come da una forza, la seguì a caso in una stanza di cui vide soltanto la finestra.

Ella si era già tolta la giacchetta troppo sporca, quando egli entrò; ma aveva dovuto sedersi, perchè fosse meno visibile il profilo della gravidanza.

Egli si curvò a baciarla, quasi piangendo:

— Perchè stai così?

Ella non sapeva quel che rispondere: «S’è accorto che sono gravida? E quando glielo devo dire? Mi aspettavo che avvenisse questo». Poi parlò: — Sono tutte donne qui.

Egli, istantaneamente, non le credette più, e rispose:

— Ma io non voglio. Rivestiti. Perchè hai questo livido nel braccio?

Ella temeva d’imbrogliarsi, ma rispose:

— Mi son morsa da me.

Egli pensò che poteva esser vero. Poi, dopo una pausa, nella quale sperò che tutto si dissipasse, le disse: