Pagina:Torriani - Senz'amore, Milano, Brigola, 1883.djvu/201

— Sei tu che hai portata questa lettera a casa Dogliani?

Tutti dicevano di no; ed egli correva, di su, di giù, come un matto, agitando la lettera in alto, guardando tutti supplichevolmente, e gridando:

— Chi l'ha portata? Ma chi l'ha portata? Dove posso cercarlo? Mio Dio, dove? dove?

Poi, mentre si avviava, sempre di corsa, per una strada che metteva fuor dal paese, senza sapere dove andasse, si vide venire innanzi il signor Dogliani seguito da un contadino, e l'udì gridare tutto stupito:

— Ho trovato quest'uomo, che dice d'aver portata una lettera di Vincenzo, che è a San Germano, all'albergo del Gallo...

— Ah! a San Germano! Sei chilometri! urlò Vicenzino; e via, con una corsa disperata verso la strada maestra.

— Seguitelo, seguitelo; non vedete che impazzisce? gridava il signor Dogliani tremando tutto sulle vecchie gambe. Intanto il contadino era riuscito a raggiungere Vicenzino, e gli aveva strappata la lettera che egli continuava ad agitare in alto senza sapere quel che facesse. Ma non potè fermarlo.

Il signor Dogliani guardava quell'uomo venire verso di lui col foglio in mano, e pareva che ne avesse paura. Quando l'ebbe preso fece per leggere, ma era già troppo buio, e dovette accostarsi al lume d'una bottega; mormorava:

— Che cos'ha? Cos'è accaduto?