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che usciva dalla finestra terrena della cucina. Gli Armenti hanno un camino che manda fumo, ed, in qualunque stagione, sono costretti ad aprire la finestra ogni volta che accendono il fuoco; e questo durerà fino alla consumazione dei secoli, o piuttosto fino alla consumazione del farmacista, che si rassegna a tutto, pur di non spendere quattrini in riparazioni.

Da quella finestra, nel silenzio della notte, sfuggivano col fumo i segreti più intimi della famiglia. Era una scena sordida.

Il vecchio era seduto al tavolo della cucina, e stava rivedendo i conti di casa. Accanto al libro delle spese che leggeva, c'era un paio di stivalini vecchi; dalle dimensioni piccolissime, capii che erano della Mercede, sebbene fossero ignobilmente sgangherati, screpolati nelle tomaie, bucati nelle suole, come le scarpe d'una mendicante.

L'Armenti trovava a ridire od ogni minuzia; scendeva ai particolari più triviali e meschini, domandava spiegazione di tutto alla Mercede, che gli stava ritta al fianco con l'aria d'una vittima.

— Un ettogramma di burro! Ma cos'hai fatto quest'oggi col burro? E questo latte? Io non ho veduto latte. Ah! per la tua colazione! E non ci era della minestra di ieri? La signorina si permette d'avere delle preferenze; vuole il latte; mi figuro che ci avrà messo anche il caffè e lo zucchero. Guarda cosa mi costa soltanto la tua colazione; e poi aggiungi il pranzo, il lume, le lavature, il vestiario, e calcola quanto spendo per te. Alle tue sorelle ho dato cinquemila lire ciascuna, e non ci penso altro. L'interesse di cinquemila lire corrisponde a settanta