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)( XXVI. )(

RISPOSTA.

Fu in vero disputato da principio anche fra gli Inglesi, non già della massima, nella quale convenivano, ma su i modi; per esempio, se si dovesse usare le punte esterne, se fosse necessario d’isolare i Conduttori, sopra la grossezza delle Spranghe, e dei fili, ed altri punti. Ma in oggi quelle dispute sono cessate. E’ provato, che le punte esterne non sono pericolose; anzi il Sig. Franklin, come si vedrà dalla sua lettera qui dopo, ha dimostrato, che le punte devono esser elevate più che sia possibile sopra l’Edificio, e sopra tutte le vicine fabbriche, acciocchè facciano bene l’effetto. E’ deciso, che l’isolamento (per via di vetri, legni, pece, tele cerate di seta, ed altri simili corpi coibenti, che rendono l’apparato più dispendioso, e men fermo) può esser utile per una cautela maggiore e scrupolosa, se sia ben fatto; ma che in fine non è assolutamente necessario. Così tengo anche io. Dell’esperienze irrefragabili provano che il fluido elettrico, quando trova un Conduttore continuato, non si distoglie dalla sua direzione, se anche questo conduttore comunicasse con altri corpi deferenti. Testimonio l’esperienza di Leyden, la quale si fa per una fila di mille uomini, se occorre, i quali tutti colle piante toccano la terra, corpo assorbente, e pure il fuoco elettrico senza spandersi, scorrendo dal primo all’ultimo cagiona in tutti la scossa; e questa scossa non è altro che un piccolo fulmine. V’è di più: il Sig. de Luc celebre Fisico di Ginevra, al principio dell’an.1749. arrivò con suo Fratello a fare l’esperienza di Leyden attraverso del Rodano, e di tutte le Fontane, alle quali somministra acqua, ad una distanza di ducento pertiche; ed era ben curioso, che per le strade, dovunque il pavimento era semplicemente umido dall’acqua delle fontane, si provava una commozione nelle gambe tirando una scintilla dal filo di ferro, che partiva dal Conduttore della macchina: dice il Sig. de Luc, che se fosse possibile condur un filo di metallo sufficientemente isolato da Ginevra fino al Mare, si potrebbe per mezzo dell’acqua del Rodano fare l’esperienza di Leyden a tal distanza. E’ così si potrebbe fare da Padova fino a Venezia non solo, ma se’ si potesse tirarvi un filo isolato di metallo, fino in Istria. Ora ben riflette il Sig. Abbate Nollet fu questo fatto di Ginevra nelle sue Lettere, che quantunque sembrasse che il fuoco Elettrico, che veniva dalla Macchina, e che comunicava con tutto il Rodano, dovesse restar disperso in tanta massa, ed estensione d’acqua; non ostante convien dire, che tenesse una direzione unita fino al termine preferitto.

Non è dunque necessario isolare i conduttori: e per dirlo in una parola, basta piantare una punta di metallo, sopra, od a lato dell’Edificio, (per li magazzini da polvere si consiglia da lato, e in qualche distanza) ed a questa attaccare un filo, o una Catena di ferro, che senza interruzione vada a seppellirsi nell’acqua, o in altro luogo umido; nè s’abbia verun riguardo di adoprare delle buone braccia di ferro per ritener questa Catena.


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