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Ma si replica: nelle miniere, e in altre cave sotterranee si accendono dei fulmini veri all’accostarsi di una fiaccola; questo non si può negare, perchè vi sono infiniti esempj. Or si dice: questi tali fulmini, che si accendono colla fiamma, sono certamente composti di materie combustibili, simili alla polvere di Cannone. Ma si può rispondere, che anche il fuoco elettrico si accende col fuoco della fiamma. E’ la fiamma anch’essa corpo deferente, e della natura de’ conduttori. Il Sig. Priestley (Ist. Elett. T. III.) in moltissime esperienze si valse della fiamma di una candela come di un arco metallico per iscaricare le batterie elettriche.1 Possono dunque nei sotterranei farsi delle raccolte di fuoco elettrico, e queste mantenersi per lungo tempo invisibili, come si conservano per mesi cariche bottiglie, cariche batterie elettriche; e queste non accendersi se non accostandosi qualche Conduttore, qual è la fiamma d’una fiaccola. Ma possono formarsi allora anche dall’uscita del fuoco elettrico.

Per fine, se qualche rara volta nascessero fulmini, dirò così, sulfurei, (che però non sarebbe provato dall’odore, poichè l’odor di zolfo è proprio propriissimo dell’elettricità) si dirà, che questa è un’altra specie di meteora. I Conduttori non avranno che fare con essi, come non hanno che fare coi venti; ma però saranno sempre di grand’uso contro i fulmini propriamente elettrici, dell’esistenza, e frequenza de’ quali non si può dubitare.

SETTIMA DIFFICOLTÀ.

S

E i conduttori valessero a tramandare in silenzio i fulmini, che vengono dalle nuvole, qual giovamento possono recare contro i fulmini che sorgono dalla terra? Poichè è indubitabile che se ne danno: e se il Sig. Marchese Maffei non è riuscito a provare che tutti i fulmini sono terreni, non si può negare, che almeno alcuni non ne sieno. Gli Elettricisti non lo negano, molto meno il P. Beccaria, il quale tutto il fuoco, che si tramanda all’Atmosfera, lo fa sorger da terra2.

RISPO-


  1. E’ noto, che con tazza, o bottiglia non piena d’acqua, ed elettrizzata dentro etc., si dà una scossa, ch’è un fulmine in piccolo, e si chiama l’esperienza di Leyden. II Sig. Franklino alla tazza sostituì una lastra di vetro coperta d’una camicia di stagno non sino agli orli, e lo chiamò il Quadro Fulminante. Molte di queste lastre, tazze, bottiglie, disposte in modo, che si possano caricare, e scaricare nello stesso tempo, si chiamano una Batteria Elettrica.
  2. Nel Viaggio Postumo dell’Ab. Chape alla California è riferito che trovandosi questo Astronomo la sera delli 3. Maggio 1769, nel regno del Messico, in un villaggio detto Molino, ebbe con tutta la sua truppa lo spettacolo di una nuvola procellosa, la quale dalla parte del Sud verso il Mar Pacifico, si vedeva appoggiata con tre colonne all’Orizzonte Fisico, dalla qual base senza interruzione erano scagliati in alto folgori a guisa de’ Razzi artificiali, o de’ getti dell’Aurore Boreali, (tutto il resto del Cielo allor s’infiammava): e queste folgori per consenso di tutta la compagnia, e degli Americani, ignari senza dubbio de’ Sistemi Europei, manifestamente si vedevano uscir dalla terra. Non è raro veder simili spettacoli anche appresso di noi.