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e notizie ec. 115

poche parole: incominciò questo Fulmine ad entrare sopra la Cornice, dalla parte di Le-


    all’E. V. poco fu. Jer sera circa le ore 21 un Fulmine tanto forte cadè, che ammazzò il mio Cavallo, e quello del povero mio Padre, che trovavasi nella Scudaria, con il quale era venuto il Fratello a trovarmi, e fu tanto grande, ch’estinse le povere bestie senza nemmeno muovere un piede. Dippoi camminò dietro il segno della gruppia, ed impizzò il fuoco nell’ultima che guarda il Ponente. Fortunatamente accorsi tutti sul momento, e dato campana a martello ci riuscì di ammorzare il fuoco che ardeva, altrimenti a quest’ora che scrivo il Palazzo sarebbe tutto incenerito. Incominciò questo Fulmine a entrare sopra la cornice dalla parte del Levante nel belvedere nel mezzo della cornice stessa, e si attaccò nel gioco delle Campanelle, e seguitò dietro il filo delle stesse al di fuori, e lo įnfranse per buona parte in minuti pezzi, comę ben și vede dal segno del fuoco, fino alla prima sala; e là si spezzò, e camminò per tutti li Appartamenti a peppiano nella Fattoria, e sino nello Scrittorio dell’E. V. sotto il balcone, che bene ha fatto il Signore Iddio a illuminare V. E. di stabilire il viaggio di Padova; e poi, come dissi, nella Scudaria, e fortuna fu che fossero altrove le Cavalle, altrimenti avrebbero incorso la morte come accadè a queste due. Il Palazzo per altro non patì molto, discapito: la disgrazia più grande è la mia, e del povero mio Padre; quale però fece la salvezza del Palazzo, perchè se non vi erano li Cavalli nella Scudaria, non si sarebbe così facilmente imaginato che là avesse ad accendersi il fuoco. E questo fu motivo di qualche trattenimento, ec.

    'Visnadel 13 Maggio 1794.

    Zuanne Zuannetto.

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