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nirsi l’aria, avvisa tutti che il giorno è finto, onde comincia l’altro, e perciò tutti possono regolare i loro Orologi quanto basta per l’uso civile, per il quale anche un quarto d’ora di differenza non fa gran pregiudizio.

V’è però un abuso, che consiste nel non osservare fedelmente quella mezzora dopo il Tramontare; per lo più si fanno battere le 24 ore all’ora dell’imbrunire, quando termina il crepuscolo chiaro; questo crepuscolo chiaro è circa un terzo della durata di tutto il crepuscolo; sicchè quando il crepuscolo è lunghissimo, come nei Mesi d’Estate, le 24 ore si suonano non mezzora, ma tre quarti e più, dopo del Tramontar del Sole; e quindi tutte le ore seguenti spezialmente in Città si trovano in ritardo per lo meno d’un quarto d’ora.

Per il vantaggio dell’Orologio Italiano converrebbe far suonare le 24, o al Tramontar del Sole, conforme all’originale istituto di esso, oppure la mezzora dopo senza arbitrare di più. Allora si otterrebbe l’intento, ed il preteso vantaggio. All’opposto, come si pratica, aggiungendosi l’irregolarità degli orologi comuni, la poca cura e distrazione degli uomini in osservare le 24 ore, si ve-