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e notizie ec. | 15 |
ste nostra Valli dei Padovano, abbruciate le Canne, ed ogni altro cespuglio, siasi veduto con istrana maniera serpeggiare sotterra, ricevendo nutrimento dalle radici, e dalla qualità del terreno grasso, ed inaridito con lasciare i funesti effetti di un palmo di cenere per lungo tratto.“
16. Questi fatti sono confermati nell’Istoria dell’Europa, del Sig. Ottieri, e d’altri Storici contemporanei. Aggiungono, che questi bollori estivi avevano generato una specie di mosche, o Zecche, micidiali, per cui morirono molti bestiami cavallini, pecorini, caprini, porcini; e perì più di mezza la Cavalleria del Principe Eugenio in Transilvania1.
17. Quello che più pare da rimarcare è l’incendio spontaneo delle Canne, e dell’Erbe nelle paludi inaridite. E' cosa fuor di dubbio, che de’ boschi verdi, non che secchi, si accendono per il gran fregamento de’ rami intrecciati cagionato dall’agitazione del ven-
- ↑ Che questi nove Mesi asciutti fossero li primi del 1718, lo prova una inusitata inondazione succeduta net Territorio Padovano il dì 21 Novembre.