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TERZO 55C) Dissertazione, in cui delle navi degli antichi, della milizia, de’ sacrifizii e di altre somiglianti materie ci dà rare e pellegrine notizie. L’ultima opera, colla quale il Fabretti «(‘guaio il suo nome, fu la gran Raccolta delle Iscrizioni da lui pubblicata, cioè di quelle ch’egli avea adunate in sua casa, e di quelle assai più ch’egli avea altronde copiate: raccolta che e per l’esattezza con cui sono espresse , e per l’eruditissime dichiarazioni con cui egli le accompagna, fu da tutti accolta come la migliore che si fosse veduta, e che è la prima , come osserva il marchese Maffei (De Arte crit lapid.), che non sia piena d’iscrizioni finte e supposte , benchè pure alcune pochissime vi siano corse. Egli finì di vivere in Roma a’ 19 di gennaio del 1700, in età di ottantun anni , e fu pianto da tutti i dotti, da’ quali egli era non meno stimato che amato. Il bel tesoro di antichi monumenti da lui raccolti, che fu poi trasportato ad Urbino dal Cardinal Gianfrancesco Stoppani nel 1756 insieme con altri monumenti d’antichità in quel ducato raccolti, fu posto ed ordinato nell’antico palazzo de’ duchi. IX. Ebbe innoltre fama di dotto antiquario ix. Ottavio Falconieri prelato romano, di cui si a“" hanno alle stampe diverse Dissertazioni appartenenti alle antichità nelle Raccolte del Grevio e del Gronovio (Rom. Antiq. t 4*, Graec. Antiq. t. 8), e a cui dobbiamo ancora la pubblicazione della Roma antica di Famiano Nardini fatta con qualche; sua giunta in Roma nel 1666. Avverte però Apostolo Zeno (Note al Fontan. t 2, p. 252) che un grave errore Tiraboschi, Voi. XV. 2