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TERZO 74I Virtuosi e Virtuose. Gareggiavano più fieli altre fra loro le Corti di Mantova e di Modena , dove i Duchi Ferdinando Carlo Gonzaga, e Francesco 11 dì Estc, 5/ studiavano di tenere al loro stipendio i più accreditati Cantanti, e le più rinomate Cantatrici, e i Sonatori più cospicui di varii musicali strumenti. Invalse in questi tempi! l’uso di pagare le ducento, trecento , ed anche più doble a cadauno de’ più melodiosi Attori ne’ Teatri, oltre al dispendio grande dell Orchestra , del Vestiario, delle Scene , delle illuminazioni Spezialmente Venezia colla sontuosità delle sue opere in Musica, e con altri divertimenti tirava a sè nel Carnevale un incredibil numero di gente straniera, tutta vogliosa di piaceri, e disposta allo spendere. Roma stessa, essendo cessato il rigido contegno di Papa Innocenzo XI, cominciò ad assaporare i pubblici solazzi, ne’ quali nondimeno mai non mancò la modestia; e videsi poscia Pippo Acciajuoli nobile Cavaliere con tanto ingegno architettar invenzioni di macchine in un privato Teatro, che si trassero dietro r ammirazione (V ognuno, e meritavano ben di passare alla memoria de’ posteri. Poco dunque importava che i drammi fossero regolari, verisimili gli avvenimenti, ben ideato V intreccio, purché magnifica fosse la scena, e varie e ammirabili le comparse. E i poeti avendo nel lor comporre riguardo al genio de’ lor padroni non meno che degli spettatori, di altro non eran solleciti che di piacere a’ loro occhi. Questo è il carattere di quasi tutti i drammi di questo secolo 3 nè può esser perciò glorioso all1 Italia