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Tf TERZO 6()I principalmente son degni di onorata menzione, j| senator V incenzo da Filicaia e il canonico Renedetto Menzini, de1 quali amendue abbiati) le V ite tra quelle degli Arcadi illustri, e tra quelle scritte da monsig. Fabro ili {PTitae Jtalor. I 7, p. 2B4, ec’j ec.). Vincenzo, nato in Firenze a’ 30 di dicembre del 1642 dal senator Braccio e da Caterina Spini, fino da’ primi anni e alle pubbliche scuole della sua patria c all1 università di Pisa diè grandi pruove di un raro talento, di un1 insaziabile avidità di studiare, e insieme di una fervente pietà, che accompagnollo poscia nel decorso tutto della sua vita. In età di trentun anni prese a sua moglie Anna Capponi, e continuò ciò non ostante a vivere lungamente in un tranquillo ritiro , dividendo il tempo tra gli studi della poesia, tra’ doveri del padre di famiglia, e tra gli esercizii della Religione. Lontano da ogni jattanza , appena ardiva di mostrare le sue poesie ad alcuni pochi amici, perchè essi le disaminassero severamente. Ma le belle Canzoni da lui composte in occasion deli1 assedio di Vienna quasi suo malgrado il renderono famoso al mondo, e le lettere a lui scritte dalfimperador Leopoldo, dal re di Polonia e dal duca di Lorena fanno conoscere qual esse destassero maraviglia in ogni parte d1 Europa. La reina di Svezia ne fu ella ancora così rapita, che ne scrisse al Filicaia, congratulandosi*, e avendo poscia da lui avuta la magnifica canzone in sua lode, il ricolmò di onori, lo ascrisse, benchè assente, alla sua Accademia, e volle incaricarsi di mantenerne i figli , come fossero suoi, e il