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SECONDO 38stcìulere il metodo del Cavalieri. Un’esatto catalogo di tutte le opere di questo dotto matematico , insieme con più notizie intorno alla vita di esso, si può leggere presso il co. Mazzucchelli (Scritt. ital. t. 1, par. 2, p. 740 ec.). Meno illustre per moltitudine di opere date alla luce, ma non men degno di stima pel raro ingegno che in lui si vide, è il Cardinal Michelangelo Ricci, di cui un’assai bella ed elegante Vita ci ha data di fresco monsig. Fabroni (Vi!ac Italor. doctr. excell. dec. 5, p. 242). Egli era figlio di Prospero Ricci comasco e di Veronica Cavalieri bergamasca; ma nacque in Roma a’ 30 di gennaio del 1619, e perciò vien detto romano. L’amicizia ch’egli ivi strinse col Torricelli , gli fece piacer lo studio della filosofia e della matematica; e quel valentuomo che ne conobbe il non ordinario talento, prese a coltivarlo studiosamente, e poichè fu partito da Roma , tenne con lui frequente commercio di lettere. Nel 1666 ei pubblicò un opuscolo intitolato Exercitatio geometrica, in cui si prefigge di determinar le tangenti e i massimi e i minimi delle curve per mezzo della geometria pura; il che egli fece, tra le altre cose, riguardo alle sezioni coniche degli ordini superiori. Ei prometteva ancora in quest1 opera molte altre importanti ricerche su queste curve, sull’antica analisi, sulla costruzione geometrica (delle equazioni, e su altre somiglianti materie. Ma avendo poi abbracciata la vita ecclesiastica, tutto si diè agli studi sacri, e non soddisfece alla comune espettazione. Frattanto 1 opera del Ricci passata in Inghilterra, piacque per modo