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SECONDO della filosofia ei rivolse 1’ingegno , c col ti volle felicemente. Monsignor Francesco Bianchini ne ha scritta la Vita, premessa al libro del Montanari sul Turbine, stampato dopo sua morte, e noi ne trarrem solo le cose più degne d’essere rammentate. Egli era nato in Modena il 1 di giugno del 1633, e dopo aver fatti in patria i primi studi , in età di 20 anni passò a Firenze per attendere alla giurisprudenza, e di là passato a Salisburgo nell’Allemagna, vi ricevette in questa scienza la laurea, Indi si trasferì a \ ionna, ove, mentre ei si trattiene, avvenutosi in Paolo del Buono discepolo del Galileo uno degli accademici del Cimento, e allor matematico dell’imperadore , dal conversare con lui tanto invogliossi degli studi filosofici e mattematici, che con esso si diè a visitare le miniere dell’Ungheria, della Boemia e della Stiria. Costretto dagli affari domestici a tornare in Italia , impiegossi per qualche tempo nel foro in Firenze, ma non in modo che non seguisse a occuparsi negli altri più amati studi, e a godere dell’opportunità che porgevagli il fiorir ch’essi faceano in quella città. Nel 1661, richiamato a Modena dal duca Alfonso IV, fu onorato del titolo di filosofo e matematico aulico. Ma essendo inoi to quel duca l’anno seguente, egli stette due anni presso il marchese Cornelio Malvasia generale d’infanteria in questo dominio, da noi rammentato nel parlar del Cassini, finchè rapitogli dalla morte il nuovo suo protettore, nel i(S64 fu scelto professore di matematica nell’università di Bologna, e fu ancora ascritto all Accademia ile’ Gelati, nelle