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3o8 LIBRO e il tempo singolarmente in cui egli avea mandata in Francia la dimostrazione del centro della gravità. Un passo solo della prima reciterò io a questo luogo, perchè ci mostra il bel carattere di questo dottissimo uomo: Ego fateor non adeo multis ab hinc annis demonstrationes illas me reperis sé, sed proprio marte non minus quam a quopiam alio sive ante me si ve post factum sit Si vero aliqua, ex meis demonstrationibus convenit cum Gallicis, primum quod ad meam internam quietem attinet, quodque plurimi facio, ego mihi ipsi conscius sum, illas omnes ex meo reperisse, et quicumque me noverit, idem credet: deinde quidquid alii credant, nihil me movet. Eximium illum voluptatis fructum, quem percipimus unusquisque in inventione veritatis, et pro qua tantum speculor, nemo a me auferet. De gloria, quam per contentiones et controversias acquirere debeam, minime sollicitus sum; propterea quod non tantum unam, sed et omnes demonstrationes illas, si quis volet, concedere paratus ero, dummodo per injuriam non eripiat. <v)uesto non è lo stile di un impostore che cerchi di usurparsi la gloria altrui, ma di un uom saggio e modesto che vive sicuro sul testimonio della sua coscienza. E la risposta che gli fa il Padre Mersenno , ci mostra che questi era persuaso dalla ragione del Torricelli; perocchè gli scrive ch’ei si stupiva che alcuno volesse contrastargli le sue scoperte; c che era verissimo tutto ciò che il Torricelli scriveva; che non poteva negare che anche il Roberval avesse dimostrata in altra maniera la cosa medesima, ma che il