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3o4 LIBRO lé aggiugne ancor nuovi lumi. Così osserva il Montucla (L cit p. 278) che nel Trattato del Moto trovasi la prima idea di un principio ingegnoso e utilissimo alla meccanica, cioè che quando due pesi sono talmente legati insieme, che il centro di gravità non si alza nè si abbassa in qualunque situazione essi sieno, in tutte queste situazioni essi sono in equilibrio j e che parlando de’ projetti, egli stabilisce fra le altre cose, che se questi sono gii tati dal medesimo punto sotto diversi angoli, ma colla medesima forza, tutte le parabole ch’essi descrivono, sono racchiuse in una curva, che parimente è una parabola , la qual le tocca. La misura della cicloide diede occasione a una contesa tra ’l Torricelli e ’l Roberval geometra francese, la quale ha divisi ancora gli animi degli scrittori posteriori. M. Pascal pubblicò la Storia della Cicloide, la qual però, come avverte il Montucla (l. cit. p. 4 a , ec.), non è tanto una storia quanto un libello fatto a norma della passione del Roberval. A questa Storia rispose Carlo Dati con una lettera pubblicata sotto nome di Ti mauro Alitiate, diretta a’ Filale ti, e stampata in Firenze nel 1663. Il tedesco Groningio pubblicò egli pure una Storia della Cicloide tutta favorevole al Torricelli, per cui pure dichiarasi il Wallis nel suo Trattato sulla stessa materia. Il suddetto Montucla tratta la quistione con maggior imparzialità. Ne parla ancora il ch. ab. Boscovich nel secondo tomo de’ suoi Comenti alla Geometria del Tacquet, il quale giustamente riflette che avendo essi tenuta nelle dimostrazioni diversa via, possono