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2J& LIBRO sue ingegnose invenzioni nell1 armare la calamita , e nell’accrescerne stranamente le forze. In questi medesimi tempi, cioè verso il 1600, dice il Viviani.fece studio e osservazione particolare sopra la virtù della calamita, e con varie e replicate esperienze trovò) modo sicuro di armarne qualunque pezzo, che. sostenesse di ferro ottanta e cento volte più che disarmato, alla qual perfezione non s era mai pervenuto da alcun altro a gran segno. XIII. Se altri monumenti non ci rimanessero dell ingegno del Galileo , che le invenzioni da noi esposte finora, queste sole potrebbon bastare a dargli onorevol luogo tra i ristoratori della filosofia. Ma tutto ciò è quasi un nulla in confronto alle belle scoperte che in ogni parte del regno della natura egli fece. Fino dagli anni suoi giovanili egli conobbe che finallora altro nelle scuole non si era fatto che speculare inutilmente; che mille diversi sistemi si erano immaginati, ma tutti aerei, perchè fondati nella fantasia de’ filosofi più che nella cognizione della natura; che l’autorità di Aristotele presso alcuni, di Platone, di Parmenide4 d’Epicuro presso altri, era stata comunemente la guida che tutti aveano ciecamente seguita , credendo che i soli antichi filosofi avessero avuto il dono d’intendere e di ragionare, e che non fosse lecito senza grave delitto il discostarsi dalle loro opinioni. Egli ebbe il coraggio di dubitare di’ essi non avessero ben conosciuta la natura; ma in vece di combattere le inutili loro speculazioni con altre ugualmente inutili sottigliezze, come avean fallo il