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27O LIBRO primo vero esecutore di questa macchina fu l’Ugenio , il quale, come narra il Montucla , nel 1(357 presentò agli Stati d’Olanda un orologio a pendolo, e che perciò il suddetto senator Nelli ha conosciuto di avere altrove errato, asserendo (Saggio, Ictterec. p. 72, ec.) sulla testimonianza di Giovanni Gioachimo Bechero, che il Galileo era stato l’inventore dell’orologio a pendolo, e che avealo fatto eseguire al suddetto Treffler. Se questa relazion del Viviani avesse veduta la pubblica luce, sarebbe lecito ad ognuno il giudicare de’ sentimenti di quel valentuomo. Ma finchè essa non esce al pubblico, noi non possiamo a meno di non dubitare che non siansi esaminate abbastanza le parole e le espressioni della medesima. Perciocchè è certo che il Viviani, anche dopo il 1649, Pcrsiiaso che il primo a ideare l’orologio a pendolo fosse il Galileo, il primo ad eseguirlo Vincenzo di lui figliuolo. Oltre ciò ch’ei racconta nella Vita di esso, cioè che essendo il Galileo scolaro in Pisa inventò quella semplice e regolata misura del tempo per mezzo del pendolo, non prima da alcun altro avvertita, pigliando occasione d osservarla dal moto d una lampada, mentre era un giorno nel Duomo di Pisa; oltre ciò dico, nell1 esperienze dell’Accademia del Cimento, di cui era il Viviani uno de’ principali membri, stampate nel 1666, si legge: Fu stimato bene di applicare il pendolo all oriuolo sull’andare di quello che prima d ogni altro immaginò il Galileo, e. che. dalV anno 1649 hi pratica Vincenzo Galilei di lui figliuolo. E lo stesso Viviani in una /