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260 LIBRO le accennate testimonianze. Il Fontana (a) astronomo napoletano, in un suo libro stampato nel 1646, pretende di essere egli stato 1 inventore così del telescopio astronomico come del microscopio (Novae coelest. et terre str. Obsciv.). Ma perchè non pubblicò egli prima i suoi ritrovati?! Cotali pruove d’invenzioni trovate molti anni prima, ma tratte da’ libri stampati solo nel 1646 e nel 1655, mi sembran molto dubbiose. Del Galileo al contrario abbiam monumenti sicuri che almeno nel 1624 fabbricò microscopii Dissi almeno nel 1624} perciocchè il Viviani, come osserva il dott. Vandelli (l. cit. p. 41 e l’autore della Prefazione generale alle opere del Galileo (p. 13, ed. Pad.), afferma che fin dal 1612 ei ne inviò uno in dono al re di Polonia, Io ho dubitato per qualche tempo della verità di un tal fatto. Ma un passo de’ Ragguagli del Boccalini , stampati la prima volta in quell’anno medesimo, mi ha fatto conoscere che il microscopio era fin d’allor conosciuto: Mirabilissimi, dice egli (cent 1, ragg. 1), sono quegli occhiali fabbricati con maestria tale, che altrui fanno parere le pulci elefanti, i pigmei giganti. E nell’istesso luogo ragiona de’ telescopii, come d’invenzione fiamminga: Ma gli («> » sig. Tommaso Barbieri parla a lungo delle opere e delle scoperte astronomiche latte da Francesco Fontana (Notizie de* Malem, e Filot. napoL p. i34), il quale certo deesi annoverare tra’ più valorosi astronomi di questo secolo. Fgli vuole anche attribuirgli la gloria di aver trovato il microscopio. Ma io dubito che 111 ciò ci non giunga a persuadercene.