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3o4 LIBRO edizione di quest’opera lìi tralasciata. Più felice fu il Falconieri nel comunicare al principe Leopoldo il desiderio che il cardinale avea che il nome di Torquato Tasso si vedesse citato nel Vocabolario medesimo (Lett. ined. d Uom. ili Fir. 1773, t. 1 y p. 248). Perciocché vi desi di fatto allora, come vedesi anche al presente, annoverato tra gli scrittori di lingua quel gran poeta Più altre opere diè alla luce questo celebre cardinale, parte ascetiche e morali, come i quattro libri del Bene e l’Arte della perfezione, parte teologiche, cioè un corso intero di Teologia in cinque tomi, e un tomo di Comenti sulla Somma di S. Tommaso, parte di amena letteratura, come il Trattato dello stile e gli Avvertimenti gramaticali, delle quali due opere diremo altrove* le Lettere, una tragedia in versi italiani intitolata f Ermenegildot a cui egli premise un discorso, in cui fra le altre cose sforzossi, ma con poco felice esito, a prov are che conveniva usare nelle tragedie i versi rimati, com’egli avea fatto; tre Canzoni che si leggono nella scelta di Poesie italiane fatta in Venezia nell’anno 1686, alcune altre rime sparse in altre raccolte, e parte de’ Fasti sacri in ottava rima, da lui composta prima di entrare tra’ Gesuiti, che leggesi nella scelta poc’anzi accennata (47). (Due) canti de’ Fasti sacri erano già stampati , quando il Pallavicino entrò nella Compagnia , ed egli ne fece allora interromper la stampa, e dovette procurare che si sopprimessero e distruggesser le copie di ciò eli1 era stampato. Presso il sig. dott. Hnvacz< ni in Parma conservasi una copia di questi due canti, ed è forse l’unica che esista (Affò, Vita del card. Valla v. p. i5).