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«9$ LIBRO per una cotal sua naturalezza nel raccontare, e per una certa sua arte, tanto più fina, quanto meno sensibile d1 insinuarsi nell animo de’ lettori , e di render loro piacevole la sua narrazione. Quanto alla veracità , non può negarsi che molti scrittori ne han fatto grandi elogi; ma io bramerei eh1 essi non fossero protestanti. Certo a molti Cattolici essa non parve troppo verace; e molte falsità pretese di scoprire in essa il Cardinal Pallavicino. Ma anche questo scrittore presso molti è sospetto pel suo attaccamento alla corte romana. E io son ben lungi dal sostenere che gli si debba credere ciò eli1 ei racconta, solo perchè egli il racconta. Le Storie di amendue son nelle mani di tutti: si confrontin tra loro; si esaminino i documenti ai quali ciascheduno appoggia i suoi racconti, e si decida chi sia più degno di fede. Se invece di tanti insulsi libercoli, pubblicati in questi ultimi anni su tale argomento, ne’ quali non si fa altro che declamare villanamente, o asserire cose delle quali non si adducono sicure pruove, si fosse intrapreso un esame imparziale delle due Storie nella maniera accennata, sarebbesi impiegato il tempo assai meglio e con maggior vantaggio della letteratura. Ma passiamo omai a vedere chi fosse l’avversario del Sarpi, di cui però deesi qui ancora accennare un’altra opera inedita, cioè una Storia general de’ Concilii, ch’egli avea stesa per ordine alfabetico, che fu già veduta dal Montfaucon (Diar. italic, p. 76) e da Apostolo Zeno (V. Foscarini, l. cit. p. 354)•