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SECONDO Ma appena giuntovi, e presone il possesso sul principio di luglio del 1721, cadde infermo, e finì di vivere il 1 di settembre dell’anno stesso. Così chiuse i suoi giorni questo dottissimo monaco, degno di miglior sorte, ma che rimarrà immortale nella memoria de’ posteri, finchè saranno in pregio le lettere e le scienze. Io non darò il catalogo delle opere da lui composte sì stampate che inedite, il quale si può vedere esattissimo presso il co. Mazzucchelli. Esse ci mostrano che non vi ebbe genere d’erudizione a cui il Bacchini non si volgesse, e in cui non desse pruove del vivo suo ingegno e della sua instancabile applicazione. Lasciando in disparte le altre che a questo luogo non appartengono, io accennerò solo le belle Dissertazioni colle quali egli ha illustrata la Storia de’ vescovi di Ravenna scritta da Agnello, la Storia del Monastero di S. Benedetto di Polirone, l’eruditissima opera De Ecclesiasticae Hierarchiae oripini bus, e le Lettere polemiche contro Giacomo Picenino, che sono una delle più dotte opere contro i Protestanti, che abbian veduta la luce. Questa ancora ebbe tali contraddizioni, che il Bacchini vivente non potè pubblicarla. Ma finalmente ella fu stampata in Milano colla data d’Altorf nel 1738 per opera del ch. P. don Sisto Rocci ora abate espresidente de’ Casinesi, ed uomo dottissimo, il quale ne verificò ancora e corresse le citazioni e i passi allegati, per essersi egli dovuto servire di un esemplare scorrettissimo, Io ho parlato in breve della vita e dell’opere del P. ab. Bacchini, perchè spero che ne vedremo un giorno illustralo