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SECONDO grandi ripruove di quella pietà che fu poscia in lui singolare. Nel 1664 entrò tra’ Cherici regolari teatini in Palermo} e mandato poscia in Italia per continuarvi gli studi, soggiornò a tal fine in Ferrara, in Modena e in Roma} e in quest’ultima città singolarmente ei si giovò molto dell’amicizia contratta co’ cardinali Giovanni Bona e Francesco Barberini il vecchio, con monsig. Giuseppe Maria Suarez e colf ab. Michelagnolo Ricci poi cardinale} e da essi indirizzato , si volse a’ veri fonti dell’ecclesiastica erudizione, cioè allo studio de’ Concilii, de’ SS. Padri e de’ Canoni. Al che avendo egli aggiunto lo studio delle lingue greca ed ebraica, potè quindi avanzarsi tanto nelle scienze sacre, e additarne agli altri il vero sentiero coll’egregio opuscolo pubblicato nel 1701 , intitolato Indiculus Istitutionum Theologicarum. Il Cardinal Barberini fra tutti amava teneramente il Tommasi per le rare virtù di cui vedealo adorno, e pel singolare talento di cui per gli studi ecclesiastici lo rimirava dotato} e osservandolo principalmente inclinato alle cose liturgiche, adoperossi per modo, che ottenne di portargli, come fece egli stesso in persona, alla sua casa di S. Silvestro gli antichissimi Responsorii e Antifonarii della Chiesa romana, che si conservano nell’archivio della basilica Vaticana, acciocchè a tutto suo agio gli esaminasse. L’esempio di quel gran cardinale servì di stimolo agli altri. Quasi tutte le biblioteche di Roma furono aperte al P. Tommasi, e quella in modo particolare della reina Cristina, che di tai codici era ricchissima. Lieto egli al vedersi