Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/190

I;8 LIBRO coutesa però fu , qual sempre esser dovrebbe tra gli eruditi, piena di saviezza e di moderazione per l’una parte e per l’altra; perciocchè ciascheduno di essi ben conosceva il valore del suo avversario, e non moveasi a scrivere che per amore del vero. Non così saggiamente contennersi alcuni altri avversarii del cardinale, e singolarmente il celebre P. Macedo Minor osservante , che aspramente lo impugnò. Intorno alla qual contesa veggasi il citato articolo del co. Mazzucchelli e la Storia letteraria d Italia (t. 4, p. 63). XII. Il terzo scrittore delle cose liturgiche di questo secolo fu il celebre cardinale Giuseppe Maria Tommasi,il quale in maniera diversa dagli altri due prese a illustrarla. Perciocchè dove il primo comentò le Rubriche de’ libri liturgici, de’ quali ora usa la Chiesa, e il secondo si diede a formar la Storia della Liturgia medesima, esaminandone l’origine e le vicende, il terzo, raccolti molti de’ più antichi codici liturgici, li diè alla luce; e fece in tal modo sempre meglio conoscere la disciplina ecclesiastica in ciò che appartiene al culto esteriore. Di questo piissimo e dottissimo cardinale abbiamo la Vita copiosamente descritta da moiisig. Fontanini, e inserita a parte a parte in otto tomi del Giornale de1 Letterati d llalia (t. 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24 , 26); e noi ne daremo qui solo un ristretto compendio. Da Giulio Tommasi duca di Parma e da Rosalia Traina nacque Giuseppe Maria in Alicata città della Sicilia, di cui il padre era signore, a’ 14 di settembre del 1649, e fin da’ più teneri anni diede