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/ TERZO 2053 pormi sembra che il Parisetli si prefiggesse d imitare Lucrezio; ma benchè qualche tratto sia scritto con eleganza, più spesso però lo stile ne è troppo prosaico e basso. Più felice egli fu nell’imitare Orazio, a somiglianza del quale scrisse sei libri di epistole in versi, che vennero a luce insiem col secondo degli accennati poemi. In alcune di esse si vede molta eleganza, e non picciola conformità coll originale ch’ ei prese a copiare; e perciò non è stupire che il Sadoleto molto ne lodasse una a lui indirizzata (Epist. famil. t. 2, p. 260); che il Bembo facesse molti encomj di un altra dal Parisetti inviatagli (Lettere, t. 3, l. 9, Op. t 3, p- 377)? L‘ che il Caleagnini ancora n esaltasse l’erudizione e l’eleganza nello scrivere sì in verso che in prosa (Op. p. 150). Se ne hanno ancora tre orazioni col titolo De divina in hominem benevolentia, stampate in Venezia nel 1552, e più altre opere, altre in prosa, altre in versi, ma alcune di esse inedite, delle quali ci dà il catalogo il suddetto Guasco (l. c. p. 48). A Lodovico congiunge il Giraldi Girolamo Parisetti, dicendo che, benchè egli sia giureconsulto, essendo però uscito dalla scuola dell’Alciati, è assai colto nella letteratura greca e latina, e talvolta si esercita nel verseggiare. Di lui abbiam parlato più a lungo nel formar la serie de canonisti. Più bello ancora) è l’ elogio ch' ei fa di Gio'anni Bereltari sacerdote modenese, di cui afferma che in età giovanile fece sì lieti progressi nella letteratura e nella volgar poesia, e che nelle canzoni singolarmente riuscì si