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204a LIBRO nc abbia esattamente raccolte molte noliziil eli. conte Mazzucchelli (Scritt. ital. t i par. i, p. 62, ec.), speriam nondimeno di p0’ ter dir qualche cosa da altri non Osservata Egli era originario d'Arezzo, ma nato in Firenze da Michele Accolti e da Lucrezia Alamanni a’ 24 di ottobre del 14*97 7 secondo la più comune opinione. Terminati i suoi studj in Firenze e in Pisa, ove ebbe la laurea, passò a Roma, ed ivi, per opera dal Cardinal Pietro Accolti suo zio, tanto s’inoltrò nella grazia di Leon X, che, dopo aver sostenuto per qualche tempo l'impiego di abbreviatore apostolico, fu eletto vescovo di Cadice. Quali fossero le speranze che di sè dava il giovane Accolti, raccogliesi da un bel passo della Poetica del Vida, che leggesi nel codice altre volte lodato del signor baron Vernazza, e che manca nelle edizioni di quell' opera, perciocchè alla fine del libro III, volgendosi di nuovo ad Angelo Divizio, a cui in quel codice la Poetica è dedicata, così gli dice: Sat mihi, si te, Si te olim longe aspiciam mea fida secutum Indicia exupei asse viam, summoque receptum Vertice, et haerentes socios juga ad alta vocantem, Angele: si tecum vadentem passibus aequis Accoltum juvenem aspiciam, quem saepe maligno Sudantem clivo dulci miserantur amore Pierides, fessumque sinu super ardua tollunt Parnassi juga, saepe antro silvisque recondunt Secretis puerum egregium, piaci toque f ruuntur Amplexu. et dulci pia libant oscula cura -, Dum legit intacta lauri de fronde coronam Insignem, patruique audet se tollere supra Divinas laudes, famaeque aspirat avorum.