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TERZO 2223 ancora la stima de’ dotti eh’erano allora in Ferrara. Ma forse l’avrebbe avuta maggiore, s’ci non si fosse mostrato alquanto gonfio del duca Alfonso II de’ 15 di maggio 1561, con cui ordina a’ fattori suoi generali di dargli l’investitura con titolo di feudo di una possesione detta la Vindina nel territorio di Lugo: Dilettissimi nostri. Ci sentiamo grandemente obbligati all’eloquente Oratore, et da noi molto amato Precettore nostro M. Bartolomeo Ricci non tanto per l’esatta sua diligenza , quale mentre fossimo sotto la sua disciplina in la nostra puerile elude cessò mai con tutto l’animo usar per introdurci in la intelligenza de le buone lettere, quanto per le amorevolissime ammonizioni , ottimi ammaestramenti, et laudatissimi ricordi , che continuamente ci faceva, adducendoci anche varii esempii de’ huomini illustri sì antichi, come moderni, acciò sostenessimo, et sapessimo conservare con gloria et laude la dignitade et grandezza di Casa nostra ad imitazione degli nostri Antenati. Questi ufficii, aggiunta la sua singolar divozione et fede verso noi, ce l’hanno fatto carissimo, et degno , che lo connumeriamo fra quelli, verso quali intendiamo di mostrare segno della nostra gratitudine , et liberalitade. Per questo habbiamo deliberato, ec. Nell’investitura poi egli è detto Bartolommeo figliuolo di Melchiorre de’: Ricci. Una lettera del duca Ercole II al commissario di Lugo, scritta da Ferrara a’ 9 di maggio del 1536, la qual conservasi in questo archivio segreto, da cui pure si è tratto il suddetto chirografo, dimostra ch’egli era allora maestro in sua patria; perciocchè il duca gli ordina di fare in maniera che quella comunità paghi al Ricci lo stipendio che doveagli come a maestro, nè più lo meni in parole. Alcune lettere del Ricci medesimo conservansi in questo archivio. In una de’ 26 di febbraio del 1 S’SS scrive al principe di Ferrara, suggerendogli alcune riflessioni su un Forte di legno che avea veduto fabbricarsi sulle rive del Po. In un’altra, che non ha data, al duca Alfonso II, scrive in favore di Cristoforo Rizzo suo cugiuo, ch: era prigione in